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Label Challenge Records |
UPC 0608917352726 |
Catalogue number CR 73527 |
Release date 19 November 2021 |
"What is striking is the flexibility with which the three musicians place themselves unreservedly at the disposal of the composition and the interpretation that the conductor wishes to convey."
FranceMusique, 08-12-2021De arrangementen voor jazz trio op het album ‘Gershwin on Air - Porgy, Bess and Beyond’ zijn geschreven uit het perspectief van de Italiaanse contrabassist Massimiliano Rolff. Het geluid van de contrabas speelt in tegenstelling tot in de westerse klassieke muziek een belangrijke rol in jazz. In navolging van de jazz ontdekten musici in de tweede helft van de twintigste eeuw de contrabas als onuitputtelijke inspiratiebron van klanken, en het instrument heeft op dit album de melodische rol om de thema’s te laten horen.
Het album ‘Gershwin on Air - Porgy, Bess and Beyond’ opent met de suite uit Gershwin's opera ‘Porgy and Bess’ gevolgd door geweldige Gershwin klassiekers en herontdekkingen waaronder het minder bekende “Who Cares?” De interpretatie van dit excellente trio versterkt Gershwin’s verfijnde harmonieën en goed in het gehoor liggende melodieën door eigentijdse improvisaties, zonder de klassieke waarde te verliezen.
Lo straordinario mondo musicale di George Gershwin affiora, ci accarezza, ci stupisce ed infine ci travolge nell’unicità di questa registrazione, in cui Rolff, plasma in una scrittura contemporanea, le canzoni, i musical, il jazz, ed il sound orchestrale che hanno fatto della musica di Gershwin il pilastro su cui è edificato il ‘sound americano’.
La misura della grandezza dell'opera di un compositore è certamente data dalla sua capacità di parlare a generazioni successive di interpreti e di ascoltatori. Massimiliano Rolff con gli arrangiamenti per il suo trio scopre sfaccettature inedite in brani celeberrimi come quelli firmati da George Gershwin ed entrati ormai nel repertorio dell'Età dell'oro della canzone americana. L'album prende in realtà il via dalla sua opera Porgy and Bess, cui è dedicata una specifica, intensa suite, per passare poi a una serie di canzoni singole composte per altri spettacoli ma sopravvissute nell'uso come brani autonomi, tra grandi classici e opportune riscoperte.
Gli arrangiamenti sono scritti dal punto di vista del contrabbassista, e questo strumento rappresenta un po' la cartina di tornasole delle differenze tra tradizione classica europea e musiche della diaspora africana. Il suono del contrabbasso si situa in una parte della gamma tanto decisiva nel jazz come nelle altre musiche nere quanto secondaria o trascurata dalla musica classica occidentale. Sull'esempio del jazz i musicisti della seconda parte del secolo scorso hanno scoperto quale inesauribile produttore di suoni sia il contrabbasso, capace di cantare e lamentarsi, di essere romantico o percussivo, e spesso in questo disco proprio al basso è attribuito il ruolo melodico di esposizione dei temi, a sottolinearne le ampie possibilità. Ma poi il trio in modo naturale e sciolto opera continui scambi di ruolo senza assegnare posizioni fisse di accompagnatore e solista ai musicisti con cui Rolff ha scelto di collaborare. Al piano troviamo il giovanissimo talento Tommaso Perazzo, che per chi non lo conosce ancora sarà una vera scoperta, capace di una prestazione matura ed equilibrata senza inutili sfoggi della sua tecnica scintillante, mentre il batterista Antonio Fusco esprime una concezione batteristica orchestrale e melodica senza perdere di vista la propulsione, anch'essa essenziale per questa musica. Colpisce la flessibilità con cui i tre musicisti in questa rotazione si mettono senza riserve a disposizione della composizione e dell'interpretazione che ne vuol dare il leader, commisurando i loro interventi alla specifica dimensione espressiva ed emotiva del singolo arrangiamento. Fin dalle prime battute dall'introduzione e dal groove latino di Ain't si sente che siamo di fronte a un'idea originale e sostanziosa, non una pura riproposizione: il brano è continuamente variato in tutti i suoi aspetti pur restando sempre fedele all'originale. Tra i brani in repertorio forse quello meno visitato dal mainstream è Who Cares (malgrado la storica versione di Bill Evans e alcune recenti riprese nella pop music). Se ne ascolta una versione spigliata in cui tuttavia si aprono squarci inaspettati anche nelle riletture del tema oltre che negli assoli: un'ottima rappresentazione delle qualità di questo trio, che ricrea un Gershwin ora meditativo e notturno, ora solare e ritmico, sempre aperto ad una improvvisazione contemporanea che ne valorizza i valori classici, le cantabili melodie e le delicate armonie.
Massimiliano Rolff's music, founded on a deep knowledge of the jazz tradition combined with a personal taste for composition, has become in recent years a point of reference for many lovers of jazz music in Italy and in Europe.
Appreciated composer and refined arranger, Massimiliano Rolff in the last 15 years has played continuously in the best Jazz Clubs and Festivals in Europe, the Americas and Asia, as a leader and alongside some of the most important jazz players on the international scene, releasing eight albums as a leader and dozens as a sideman. He has played in festivals, clubs and theaters and embassies in Italy, Holland, France, Austria, Switzerland, Spain, Germany, Bulgaria, Israel, Turkey, Argentina, Uruguay, China, Hong Kong, Japan, USA. Among his collaborations we remember the groups with extraordinary musicians such as Steve Grossman, Scott Hamilton, Jesse Davis, Phil Woods, Dave Schnitter, Perico Sambeat, Eric Legnini, Danny Grissett, Eliot Zigmund, Peter King, Herb Geller, Rachel Gould, Gilad Atzmon. In the italian context Rolff often appears alongside musicians friends such as Dado Moroni, Fabrizio Bosso, Emanuele Cisi, Andrea Pozza, Enzo Zirilli, Andrea Dulbecco, U.T. Gandhi, Paolo Damiani, Flavio Boltro, Gabriele Mirabassi, Tino Tracanna, among others.
Since 2006 he has released 8 albums as a leader and composer, winning many awards, with important feedbacks from audiences and international critics. There are dozens of his appearances as a sideman on as many albums. In 2008 he founded with other musicians the Count Basie Jazz Club in Genoa, and since 2010 he has been a jazz teacher in many Italian Conservatories.
George Gershwin was an American composer, who is mostly known due to his combinations of classical and popular music genres.
George Gershwin grew up in a poor neighbourhood in New York. His parents were Russian immigrants who had trouble making ends meet. They did, however, decide to purchase an old piano so Ira Gershwin could study to become a musician. Yet, it turned out not Ira, but his younger brother George showed remarkable talent. Ira applied himself to writing song lyrics and together the Gershwin brothers became absolute greats in the world of 20th century musicals. Nowadays, George's compositions are still relevant, as is evidenced by the many performances of his Rhapsody in Blue from 1924. But the best example is the ageless Summtertime, which has been covered a countless number of times by a countless number of artists.
What is striking is the flexibility with which the three musicians place themselves unreservedly at the disposal of the composition and the interpretation that the conductor wishes to convey.
FranceMusique, 08-12-2021
It has become a tasteful potpourri in which some refined and without spectacle highlights from the aforementioned opera are strung together.
Jazzflits, 06-12-2021
Japanese review
Japan Jazz, 02-12-2021
The originals are very strong in themselves, but of course also widely known and that makes this CD so surprising and admirable, Rolff and his buddies know how to create a whole new musical world with their performance of these classics, listen and shiver!
Rootstime, 11-11-2021